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PROVÉRBIOS ITALIANOS

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D

D’albero caduto tutti si fanno legna.

D’aquila non nasce colomba.

D’ogni dolor rimedio è la pazienza.

Dà a Cesare quel che è di Cesare.

Dà a metà chi esita a dare.

Da chi mi fido, mi guardi Dio! Ché da chi non mi fido, mi ne guarderò io.

Da colpa nasce colpa.

Da cosa nasce cosa.

Da culla a sepoltura non si cambia natura.

Dà due volte chi dà subito.

Da nulla si scava nulla.

Da ospedale e cimitero si esce sempre più sincero.

Dagli amici mi guardi Dio / Iddio, (che) dai nemici mi guardo io / ci penso.

Dai cattivi / mali costumi nascono le buone leggi.

Dal canto si conosce l’uccello.

Dal detto al fatto c’è un / v’è (un) gran tratto.

Dal dire al fare c’è di / in mezzo il mare.

Dal frutto si conosce l’albero.

Dal fuoco fuggisti, nella fiamma bruciasti.

Dal mattino si vede il buon giorno.

Dal ridere molto si vede lo stolto.

Dal sacco non può uscir se non quel che vi è.

Dal servo si giudica il padrone.

Dall’abbondanza del cuore, la bocca parla.

Dall'amico mi guardi Iddio, (che) dal nemico mi guarderò io.

Dall’opera si conosce l’operaio.

Dall'ordine pane, dal disordine fame.

Dall’unghia si conosce il leone.

Dalla casa si conosce il padrone.

Dalla mano alla bocca spesso si perde la zuppa.

Dalla pianta natia dov’è cresciuto non si allontana il frutto ch’è caduto.

Dalla rapa non si cava sangue.

Dalle face si comincia a morir quando si nasce.

Dare è cuore, chiedere è dolore.

Dare le pecore in guardia al lupo.

Dare un ago per avere un palo.

Dare un tardivo aiuto equivale a un rifiuto.

Davanti ad una valida ragione, solo i matti non cambiano opinione.

Davanti agli zoppi non bisogna zoppicare.

Davanti al cameriere non v’ha eccellenza.

De' grandi e de' morti, o parla bene, o taci.

De’ peccati de’ signori, fanno penitenza i poveri.

Dei gusti non se ne disputa.

Dei morti parla bene.

Del cervello ognun si pensa d’averne più che parte.

Del cuoio d’altri si fanno corregge larghe.

Del matto, del medico e del cuoco ne abbiamo tutti un poco.

Del primo giorno è scolaro il secondo.

Del senno di poi n’è piena ogni fossa / sono piene le fosse.

Del vero s’adira l’uomo.

Del viver che è un correre alla morte.

Delibera con lentezza, ed eseguisci con prestezza.

Dell'albero caduto tutti si fan legna.

Dell’amico bene, del nemico nè bene nè male.

Dell’assente o taci o parla da amico.

Della roba d’altri i spende senza risparmio.

Della roba di mal acquisto non ne gode il terzo erede.

Delle ingiurie il rimedio è lo scordarsi.

Denari e santità, metà della metà.

Denaro sepolto non fa guadagno.

Di buone intenzioni è lastricato l’inferno.

Di buone volontà è pien l’inferno.

Di cosa che non ti cale, non dir nè ben nè male.

Di cosa nasce cosa.

Di dove meno si pensa, si leva la lepre.

Di due mali bisogna scegliere il minore.

Di fortuna una stilla innanzi io voglio, che di sapienza un doglio.

Dì il vero e affronterai il diavolo.

Dì la verità e avrai un nemico.

Di miele sei fatto? Per le vespe sei atto.

Di minacce non temere, di promesse non ti tenere.

Di notte tutte le donne sembrano belle.

Di novello tutto è / par bello.

Di propositi e rimpianti son pieni i camposanti.

Di quel che non ti cale, non dir nè bene nè male.

Di quello che senti sbattine due terzi.

Di tutto quello che vuoi fare e dire, pensa prima ciò che ne può seguire.

Dico a te figliuola, intendilo tu nuora.

Difender la sua colpa è un altra colpa.

Diligenza passa scienza.

Dimmi chi pratichi, e ti dirò chi sei.

Dimmi con chi tratti / vai e ti dirò chi sei.

Dimmi con chi vai, e saprò quel che fai / ti dirò che cosa fai.

Dimmi con chi vai e ti dirò chi sei.

Dimmi la vita che fai, e ti dirò la morte che farai.

Dio ama parlare con chi ama tacere.

Dio castiga tardi, ma castiga largamente.

Dio guarisce e il medico è ringraziato.

Dio li fa e poi li accoppia / appaia.

Dio manda i biscotti a quelli che non hanno denti.

Dio manda il freddo secondo i panni.

Dio mi guardi da chi studia un libro solo.

Dio misura / modera il vento all’agnello tosato.

Dio non manda se non quel che si può sopportare.

Dio provvede se lo vuoi, ma non fa gli affari tuoi.

Dio, se chiude una porta, apre un portone.

Dio vede e provvede.

Disgrazia e osteria fanno la stessa via.

Dispicca l’impiccato, impiccherà poi te.

Dispreza talora chi vuol comprare.

Distrutto l’amore, rimane il rancore.

Doglia di moglie / donna morta dura fino alla porta.

Dolci parole e tristi fatti ingannano savi e matti.

Domandando si va per tutto.

Domandar non è villania, mas offrir è cortesia.

Domani è un altro giorno.

Donna al volante, pericolo costante.

Donna bella e geniale o è falsa o eccezionale.

Donna buona vale una corona.

Donna che piange, cavallo che suda, sono più falsi di Giuda.

Donna che piglia, è n'altrui artiglia.

Donna della finestra non fa buona minestra.

Donna e luna, oggi serena e domani bruna.

Donna nana, tutta tana.

Donna si lagna, donna si duole, donna s’ammala, quando la vuole.

Donne e buoi dei paesi tuoi.

Donne e motori, gioie e dolori.

Donne, gioco e vino forzano il destino.

Donne, vento e fortuna mutano spesso come la luna.

Dopo che i cavalli sono presi, serrar la stalla.

Dopo desinare, non camminare; dopo cena, con dolce lena.

Dopo il cativo, viene il buon tempo.

Dopo il contento vien il tormento.

Dopo il dolce ne viene l’amaro.

Dopo il fatto il consiglio non vale.

Dopo il fatto ognuno è savio.

Dopo il lavoro è dolce il riposo.

Dopo la morte non val medicina.

Dopo la pioggia risplende il sole / viene il bel tempo.

Dopo la tempesta viene la calma.

Dopo un scarso e un avaro, viene un prodigo.

Doppo la sessantina un dolore per mattina.

Dov'è l'innocenza non manca provvidenza.

Dov’entra il bere, se n’esce il sapere.

Dove bisognan fatti, le parole non bastano.

Dove c'è gusto, non c'è perdenza.

Dove ci son donne innamorate è inutile tener porte serrate.

Dove è grand'amore, quivi è gran dolore.

Dove è guerra non fu mai dovizia.

Dove è l’amore, là è l’occhio.

Dove è manco cuore, quivi è più lingua.

Dove entra il bere, esce il parere / sapere.

Dove il pessimo è felice, sarà l'ottimo infelice.

Dove l’oro parla, ogni lingua tace.

Dove la donna domina e governa, ivi sovente la pace non sverna.

Dove la siepe è bassa, ognun vuol passare.

Dove la voglia è pronta, le gambe sono leggere.

Dove non basta la pelle del leone, bisogna attacarvi quella della volpe.

Dove non ce n’è, non ne toglie neanche la piena.

Dove non è pericolo non è gloria.

Dove non è remedio il pianto è vano.

Dove non riesce la forza riesce la furberia.

Dove non si credeva trovar la lepre ce n’erano due.

Dove non si può mettere il capo, bisogna metervi la coda.

Dove non ti tocca, né occhi, né bocca.

Dove parlano i cannoni / tamburi, taccion le leggi.

Dove regna l'amore, non si conosce l'errore.

Dove regna la forza, il diritto fugge.

Dove si combatte senza pericolo, si vince senza gloria.

Dove sono molti cuochi, la minestra sarà troppo salta.

Dove stringe la scarpa, no lo sa altro che chi l’ha in piede.

Dove va il sole non va il medico.

Due cani che un sol osso hanno, difficilmente in pace stanno.

Due galli in un pollaio non stanno bene.

Due volte vince chi in vittoria si vince.

Dura più un carro roto che un nuovo.

Duro con duro non fan mai muro.

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